Campi fascisti

23 Febbraio 1942

a cura di Tenda per la Pace e i Diritti, 24 febbraio 2010

Documento tratto dal libro di Tone Ferenc "Konfinacije, racije in internacije v ljubljanski pokrajini 1941-1943"

URGENTISSIMO

COMANDO DELLA DIVISIONE DI FANTERIA “GRANATIERI DI SARDEGNA”

Ufficio del Capo di S. M.

Sezione operazioni e servizi

 

n. 5106 di prot. Op.

P.M. 81, 23 febbraio 1942 XX

OGGETTO: Disarmo della popolazione di Lubiana

 

Alla R. Questura di Lubiana

Al comando 2 rgt. Granatieri

“ “ gruppo CC.RR.

“ “ X btg. R.G.F.

“ “ CC. RR. divisionali

(...)

 

1) – Le superiori autorità hanno ordinato il disarmo, manu militare, della popolazione di Lubiana.

In esecuzione a tale ordine mentre ho già provveduto a recingere la città con un cerchio intransitabile di truppa e di reticolato, dispongo che a cura del II e III btg. del 1 rgt. Granatieri sia iniziato, domattina, la perquisizione dei quartieri cui al lucido allegato.

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19 Febbraio 1942

a cura di Tenda per la Pace e i Diritti, 21 febbraio 2010

Documento tratto dal libro di Tone Ferenc "Konfinacije, racije in internacije v ljubljanski pokrajini 1941-1943"


Comando XI Corpo d'Armata

Ufficio I. C.CA.

N. I/1137 di prot.

P.M. 46, lì 19 febbraio 1942 - Anno XX

 

OGGETTO: Attività sovversiva

SEGRETO Doppia busta

 

Al comando della Divisione Granatieri di Sardegna P.M. 81

Al comando della Divisione di Fanteria “Isonzo” P.M. 59

Al comando G.A.F. Dell'XI Corpo d'Armata P.M. 46

 

Si allegano gli elenchi, con relativi indirizzi, degli ufficiali e sottoufficiali dell'ex esercito jugoslavo ai quali, come è noto, lo Stato Italiano corrisponde un assegno.

Si pregano i comandi in indirizzo, dato che pare che non pochi degli elementi anzidetti svolgano opera sovversiva ai danni dell'Italia, di esercitare, nell'ambiente della propria giurisdizione, una severa e stretta vigilanza su di essi disponendo immediatamente per l'arresto degli indiziati o dei comunque sospetti.

Si unisce pure per eventuali notizie presenti e future una distinta di nominativi ribelli che pur operando o evendo operato prevalentemente nel territorio Ungheria e della Slovenia Tedesca intrattengono rapporti con le associazioni partigiane di Lubiana.-

d'ordine

IL COLONELLO CAPO DI S.M.

- A. Gallo-

Gallo

18 Febbraio 1942

a cura di Tenda per la Pace e i Diritti, 21 febbraio 2010

Documento tratto dal libro di Tone Ferenc "Konfinacije, racije in internacije v ljubljanski pokrajini 1941-1943"

 

210 SEZIONE MISTA CC.RR.

 

Prot. N. 3/5-Seg

Posta Mil. 46, lì 18 febbraio 1942 – Anno XX

 

OGGETTO: Relazione quindicinale sullo spirito e sul morale delle truppe e delle popolazioni

 

Al comando dei carabinieri reali dell'XI Corpo d'Armata                            SEDE

 

/.../

Però a parere del sottoscritto, tutti gli svariati provvedimenti finora adottati dall'Autorità per sradicare il pernicioso sentimento antitaliano non sono affatto adatti allo scopo.- Ben più gravi provvedimenti necessitano per apportare una buona volta una radicale trasformazione nella situazione che tanto squilibrio reca alla penetrazione italiana nell'elemento Sloveno.

L'unico salutare espediente sarebbe, come già precedentemente si è prospettato, di internare in Italia in appositi campi di concentramento, l'elemento maschile, specie quello intellettuale il quale è davvero dannoso e finchè esisterà manterrà sempre accesa la fiaccola dell'irredentismo.-

 

Il Maresciallo Maggiore

(Amedeo Tommassini)

Tommasini

11 Febbraio 1942

a cura di Tenda per la Pace e i Diritti, 11 febbraio 2010

Documento tratto dal libro di Tone Ferenc "Konfinacije, racije in internacije v ljubljanski pokrajini 1941-1943"

 

Comando XI Corpo d'Armata

 

Ufficio I.C.A. P.M. 46, lì 11 febbraio 1942 – Anno XX

N. I/975 di prot.

OGGETTO: Presumibili attentati da parte delle bande partigiane.-

 

ALL'ALTO COMMISSARIATO PER LA PROVINCIA DI LUBIANA

 

Il comando della “Granatieri di Sardegna m'informa d'aver rappresentato l'opportunità di trasferire la popolazione di noti centri sovversivi in altre località e di aver trovato presso codesto Alto Commissariato la migliore comprensione alle sue richieste, per cui sentitamente ringranzio.

Comprendo anch'io le difficoltà che s'incontrerebbero per portare a compimento sgombri totali e, limitando questi ultimi a casi di assoluta necessità, concordo nell'adottare, per ora, il provvedimento invocato alle sole famiglie indiziate.-

 

IL GENERALE DI CORPO D'ARMATA

COMANDANTE

-Mario Robotti-

Mario Robotti

Rompere il silenzio

a cura di Tenda per la Pace e i Diritti

Da oggi su questo sito pubblicheremo dei documenti che 68 anni fa passavano tra le mani delle Autorità Civili e Militari con le diciture URGENTE, SEGRETO, RISERVATO. Documenti attraverso i quali si decideva della vita, della morte e delle costrizioni di intere popolazioni ritenute di razza inferiore: in questo caso gli "slavi". L'occupazione della Jugoslavia aveva portato l'Italia, gli italiani brava gente, a dare la possibilità a queste popolazioni di lasciarsi sottomettere in maniera pacifica per arrivare all'italianizzazione e a quella che più volte nei documenti viene definita normalizzazione.

La lettura dei documenti fa capire come ci sia invece una normalizzazione del percorso di distruzione di culture e identità differenti, come a questo non si arrivi di colpo, ma attraverso leggi, decreti, burocrazie (il cui stile italiano è rinoscibile ancor oggi) che pian piano individuano la giustificazione per compiere qualunque atto riuscendo anche a ricoprirlo di una sorta di "correttezza" agli occhi di molti.

I documenti sono leggibili alla sezione "Campi fascisti"

Campi di concentramento in Jugoslavia (inglese)

Elaborato dei partecipanti al progetto La Fenice Europa 2007 del Ginnasio italiano "Carli" di Koper (Slovenia) che parla dei campi di concentramento di Jasenovac, Rab e Sajmiste nell'ex Jugoslavia.

Il documento, in lingua inglese, è stato scritto da Luka Zaro, Marko Novak, Katarina Srnovrsnik, Pavle Pavlovic, Sara Barut, Monica Santin, Vito Gregorich, Janz Gornik e il prof. Marco Apollonio.

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Poggio terza armata

di Federico Movia, Federico Zimolo, Davide Bressan, Gabriele Pierro, Stefania Monorchio, Giulia Boscarol, Davide Cunial, Denis Ferrara, Davide Jhonny Spiga, Giulia Soravia, Piergiorgio Grundner, Lucrezia Bogaro (Gruppo scout agesci Gradisca1) Treno della Memoria 2008

Campo di smistamento di Zdravščina a Poggio Terza Armata.
Trasformato in fabbrica nel ’36, fu poi adibito a campo di smistamento a partire dal ’42 e rimase in funzione fino al Settembre del ’43. Fu poi adibito a fabbrica tessile ed oggi luogo abbandonato.
Abbiamo fotografato l’attuale situazione dell’edificio che un tempo conteneva il campo e altri luoghi che ci hanno fatto pensare ai tragici momenti vissuti.
Sono state trovate poche fonti, scorci che ricordano quel periodo storico. Si è voluto evidenziare i pochi tratti presenti a ricordo.

poggioterzarmata_binari

Binari sui quali avvenivano gli smistamenti e le deportazioni.

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Gonars 1942 – 1943

gonars_campo

tratto dal libro di Alessandra Kersevan Un campo di concentramento fascista, Gonars 1942 – 1943

In epoca fascista era attivo un campo di concentramento a Gonars, nei pressi di Palmanova, in provincia di Udine, ma ora sul posto non ne rimangono tracce rilevanti.
Nel cimitero di Gonars sorge un sacrario che raccoglie i resti dei morti (nell’arco di un anno e mezzo i decessi tra gli internati furono quasi 500), costruito una trentina di anni fa per iniziativa dell’allora Repubblica Federativa di Jugoslavia, ed ogni anno vi sono commemorazioni con la presenza delle autorità croate e serbe. Il comune dal 1975 è gemellato con Vrhnika, cittadina nei pressi di Lubiana, dalla quale provenivano molti dei deportati.

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Arbe

arbe_campo

di Luka Zaro, Marko Novak, Katarina Srnovrsnik, Pavle Pavlovic, Sara Barut, Monica Santin, Vito Gregorich, Janz Gornik, prof. Marco Apollonio ( Ginnasio "Carli" di Koper - Slo) Progetto Fenice Europa 2007

Le autorità italiane organizzarono per gli abitanti del Cebransko, della Notranjska, della Dolenjska e della Bela Krajina un particolare campo di concentramento sull’isola di Arbe, per poter in tal modo eseguire un lento ma completo sterminio della popolazione slovena. Il campo di concentramento fu eretto tra la baia di S. Eufemia e Kampor. Il 2 giugno 1942 sbarcarono ad Arbe 200 soldati italiani, che si sistemarono nelle tende.  Furono mobilizzati 300 abitanti, per lo più maschi, per la costruzione della strada tra Arbe e Kampor, il 27 giugno 1942 invece trasportarono sull’isola i primi 170 internati sloveni, dell’età compresa tra i 18 e i 45 anni. Il giorno seguente sbarcarono le donne e i bambini. Alcuni trasporti non avevano neppure la lista con i nomi dei passeggeri, che erano smistati in base al numero.

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Porrajmos, una storia dimenticata.

di Luca Bidut, Erica Marcioni, Matteo Bianco, Federico Giunta, Federica Piemonte (Liceo scientifico “Duca degli Abruzzi”-Gorizia) Treno della Memoria 2009

Hanno calpestato il violino zigano.

Hanno calpestato il violino zigano
ne è rimasta della cenere zigana
il fuoco il fumo
si innalzano al cielo

Hanno portato via i zigani
hanno separato i bambini dalle madri
le donne dagli uomini
hanno portato via i zigani

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Jasenovac

JASENOVAC

Luka Zaro, Marko Novak, Katarina Srnovrsnik, Pavle Pavlovic, Sara Barut, Monica Santin, Vito Gregorich, Janz Gornik, prof. Marco Apollonio (Ginnasio "Carli" di Koper - Slo) Progetto Fenice Europa 2007

Il campo di concentramento di Jasenovac era destinato allo sterminio dei nemici politici e di tutti quelli che, in base alle leggi ustascio–naziste, non avevano il diritto di vita. 
Vjekoslav Maks Luburić fu il principale organizzatore di questo campo e più tardi diventò anche il comandante di tutti i campi di concentramento degli ustascia.
Il campo di concentramento di Jasenovac era composto da più campi: il campo di concentramento Versajev o Bročice; il campo di concentramento Krapje, il campo di concentramento Opekarna, il campo di concentramento Usnjarna, il campo di concentramento degli zingari e il campo di concentramento Mlaka.

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