Ingresso al CIE del 15 ottobre 2012
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- Published on Tuesday, 16 October 2012 00:00
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Il 15 ottobre 2012 una delegazione composta da amministratori locali, deputati, giornalisti e dai referenti della campagna LasciateCIEntrare e dell'associazione Tenda per la Pace e i Diritti ha effettuato un ingresso collettivo al CIE di Gradisca d'Isonzo (Go), ormai generalmente riconosciuto come “uno dei peggiori CIE d'Italia”. Quello che abbiamo visto purtroppo non è nuovo né meno grave di quanto non ci aspettassimo: al momento vi sono 66 detenuti all'interno del centro (inutile, come ha ricordato l'Onorevole Sarubbi, presente alla visita, chiamarli “ospiti”), la maggior parte dei quali, ci è stato confermato dal medico del consorzio Connecting People che ha in gestione la struttura, fa uso quotidianamente di psicofarmaci. Quello più utilizzato è il Rivotril, farmaco a basso costo dalle proprietà ansiolitiche e sedative, che secondo lo stesso medico verrebbe richiesto proprio dai detenuti per “far passare i giorni più velocemente”: con il risultato, denunciano questi, che in molti sviluppano dipendenza e vivono una condizione di costante assenza e spaesamento. L'abuso della somministrazione di psicofarmaci è già stato precedentemente denunciato da Tenda per la Pace e i Diritti, ricordiamo la storia di Radouane, il detenuto che quest'estate si è fratturato entrambi i talloni durante un tentativo di fuga saltando da un'altezza considerevole: egli stesso aveva riconosciuto che, se non fosse stato sotto l'effetto di farmaci, non avrebbe mai saltato.
Sciopero della fame al Cie di Gradisca
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- Published on Thursday, 26 July 2012 10:30
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Tre le persone coinvolte da oltre un mese nella protesta.
Più di un mese senza cibo. Al Cie di Gradisca si protesta anche in questo modo, un modo che non fa rumore. E che, forse proprio per questo, fa poca notizia.
Hanno iniziato lo sciopero in 48, era il 18 giugno. In tre hanno rifiutato il cibo fino a pochi giorni fa, fino al primo di giorno di Ramadan, quando, in rispetto alla loro fede religiosa e nonostante le loro precarie condizioni di salute, hanno deciso di cominciare i quaranta giorni di digiuno, in cui, oltre a non mangiare, durante il giorno, non si assume nemmeno acqua. Nell'ultimo mese, per lo sciopero della fame, hanno perso oltre dieci chili. L'ente gestore, come prevede la procedura, li monitorava, li pesava e compilava le sue tabelle, ma non li ha mai portati in ospedale, nonostante le loro condizioni fisiche negli ultimi giorni si fossero fatte preoccupanti.
Cie: diritti umani negati, fallita la “politica della sicurezza”
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- Published on Thursday, 17 May 2012 16:12
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Concluso a Gradisca d’Isonzo il seminario di approfondimento sul tema.
Luoghi che cambiano totalmente la vita delle persone, il modo di pensare, il modo di camminare. I Cie sono questo. Ma non solo: nei Cie si sta peggio che nelle carceri. A dirlo la Commissione dei diritti umani per il Senato dopo la visita alla struttura di Torino nell’aprile scorso. Eppure il dato non sembra aver avuto molta risonanza. Né è servito ad avviare un dibattito politico di un certo peso, capace di mettere in discussione un sistema, quello delle politiche migratorie, che va avanti a colpi di circolari ed ordinanze per la modifica di grovigli legislativi spesso contraddittori.
Questi e molti altri i contenuti emersi nella giornata di sabato 6 maggio a Gradisca d’Isonzo, all’interno del seminario “Cie e Cara: come comunicare nonostante i muri”, giornata di approfondimento dedicata a giornalisti, avvocati ed associazioni organizzata dal comitato LasciateCIEntrare, dall’associazione Tenda per la Pace e i Diritti e dal progetto Melting Pot, in collaborazione con l’Assostampa FVG. L’obiettivo, informare e sensibilizzare gli addetti ai lavori su un tema che, vista la complessità, proprio per questo viene facilmente manipolato. “È nei tempi di crisi che bisogna accentuare la vigilanza sui diritti”, il commento introduttivo di Giovanni Battista Martellozzo, Segretario Assostampa Fvg, a inizio lavori.
Rientrata dal Kosovo la Carovana 2011 “In Europa oltre i nuovi muri”
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- Published on Saturday, 30 July 2011 00:00
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Dopo nove giorni in terra balcanica la Carovana 2011 “In Europa oltre i nuovi muri”, promossa dall'associazione “Tenda per la pace e i diritti” è rientrata in Italia. Il viaggio, sostenuto anche da contributi della Provincia di Gorizia, del Comune di Staranzano e dalla Banca di Credito Cooperativo di Staranzano, ha impegnato cinquanta persone nei giorni tra il 23 e il 31 luglio e si è snodato sulle strade di Croazia, Bosnia-Erzegovina, Montenegro e Kosovo, per oltre 2.400 km.
La Tenda per la pace e i diritti ormai da diversi anni promuove viaggi di conoscenza nell'area dell'ex Jugoslavia,