La follia Mineo: come creare profitto dal sostegno alle guerre alla gestione dei rifugiati.
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- Published on Saturday, 19 February 2011 20:24
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La proposta avanzata dal Governo, di spostare a Mineo, nell'ex centro residenziale per i militari di stanza alla base nato americana di Sigonella, tutti i richiedenti asilo oggi presenti nei CARA, per poi trasferire nei centri i tunisini sbarcati sulle coste italiane, appare folle, poco chiara e supponente, caratteristiche che ben delineano l'attuale politica nazionale.
Ce n'è un'altra di caratteristica: l'uso del potere pubblico per la protezione di interessi privati, siano essi di singole persone o di potenti lobby.
Nella nuova follia Mineo troviamo anche questa.
Gara di appalto per il CIE di Gradisca
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- Published on Monday, 31 January 2011 21:31
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Campagna Welcome! A Monfalcone
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- Published on Wednesday, 16 June 2010 16:50
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Giovedì 17 giugno Welcome a Monfalcone...
ore 17.30 in piazza Unità d'Italia (vicino alla fontana)
ARTE ANTIRAZZISTA - Realizzazione di 10 metri di striscione a più mani!!!
ore 20.00 in Officina Sociale via Natisone 1
Incontro con Alessandra Sciurba di Meltingpot - referente della Campagna Welcome! Indietro non si torna
Proiezione del video "Indietro non si torna" documentario girato in Grecia sui migranti respinti dai porti italiani
Presentazione di "Intendiamoci", progetto di accoglienza da realizzare a Gradisca a cura di Tenda per la Pace e i Diritti
Banchetto equo e solidale a cura di Benkadì
organizzato da Ya Basta! - Officina Sociale - Tenda per la Pace e i Diritti - Unione degli Studenti - Benkadì
Campagna Welcome! L'appello
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- Published on Monday, 07 June 2010 16:54
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Welcome. Indietro non si torna
Appello a una mobilitazione internazionale
20 Giugno 2010: appello per una giornata internazionale di lotta in difesa del diritto d’asilo e contro tutti i respingimenti.
Manifestazioni congiunte nei porti dell’Adriatico e in quelli di Igoumenitsa e Patrasso in Grecia.
Da tutta Italia, raggiungiamo Venezia, Ancona o Bari!
Da maggio del 2009, con i respingimenti dei migranti verso la Libia, ha avuto inizio una delle pratiche più violente e lesive della dignità umana che le istituzioni italiane abbiano mai messo in atto. Migliaia di persone tra cui donne in stato di gravidanza e bambini, sono state ricacciate verso le prigioni libiche, gli stupri e le deportazioni nel deserto. Si tratta per la maggior parte, come dimostrano le statistiche delle Nazioni Unite, di persone in fuga da guerra, persecuzione e violenza generalizzata. Profughi che avrebbero il diritto, secondo le convenzioni internazionali, le leggi comunitarie, la costituzione italiana, di raggiungere un luogo dove chiedere e ottenere asilo.
Era inevitabile che nella dichiarata "guerra all’immigrazione clandestina" il diritto d’asilo venisse travolto, ostacolato, strumentalizzato, banalizzato, svuotato e calpestato. È stato soprattutto attraverso la spettacolarizzazione della frontiera di Lampedusa, sfruttando un’ansia da “invasione” provocata e poi “curata” con la brutalità dei respingimenti nel Mediterraneo, che si sono legittimate le ulteriori restrizioni dei diritti dei migranti e il recente pacchetto sicurezza con l’introduzione del “reato di immigrazione clandestina”.
Mentre le nuove leggi non hanno fatto altro che alimentare l’irregolarità forzata dei migranti in Italia, la loro precarietà e il loro sfruttamento sul mercato del lavoro, è stato materialmente impedito l’accesso al territorio alle persone più fragili e più difficilmente "clandestinizzabili": i potenziali rifugiati. Nonostante i respingimenti siano stati condannati del Consiglio d’Europa e alcuni funzionari del Ministero dell’Interno siano stati rinviati a giudizio, tutto questo continua ad avvenire.
La vera frontiera a Sud dell’Italia è diventata la costa libica, un luogo irraggiungibile e sottratto a qualsiasi tipo di controllo democratico.